Emendamento
allo Statuto approvato al I Congresso Nazionale dei DS
Questo
ordine del giorno introduce l'orientamento sessuale tra i
valori fondanti della nuova formazione politica.
''Per
i Democratici di Sinistra la liberta' e' strettamente legata
all'uguaglianza e si fonda sul riconoscimento della differenza
come valore, rifiutando ogni discriminazione motivata dal
sesso, dall'orientamento sessuale, dall'affermazione dell'identita'
di genere, dalla razza, dalla religione, dalla cultura
''.
Ordine
del giorno
proposto
dal Coordinamento Omosessuali DS di Roma
approvato
al I Congresso Nazionale dei DS
NUOVI
DIRITTI, NUOVE LIBERTA' PER TUTTI
Il
Trattato di Amsterdam, approvato il 17 giugno 1997, getta
le fondamenta dell'Europa politica del XXI secolo. Prevede,
tra l'altro, miglioramenti legislativi riguardanti la politica
estera comune, la libera circolazione e le misure necessarie
per combattere ogni tipo di discriminazione.
Le
Risoluzioni del Parlamento europeo datate 8 febbraio 1994
e 17 settembre 1998 danno disposizioni per l'equiparazione
di trattamento di tutte le cittadine e di tutti i cittadini
europei, indipendentemente dal loro orientamento sessuale
e dall'identità di genere.
Per
la civiltà europea lo sviluppo economico è solo
uno degli obiettivi da raggiungere. L'Unione Europea deve
necessariamente basarsi su regole di convivenza e di rispetto
che consentano realmente libera espressione e pari opportunità
per tutte le cittadine e i cittadini.
La
dignità della persona umana e la sua autorealizzazione
devono essere inserite nel nuovo dizionario dei diritti. A
questa concezione appartiene il diritto a vivere la sessualità
nel modo più ampio ed appagante possibile, a partire
dal riconoscimento giuridico delle Unioni Affettive.
L'approvazione
in Francia del PACS (Patto Civile di Solidarietà),
avvenuta il 13 ottobre 1999, ha sancito l'inizio di un'era
di nuove libertà per tutti.
L'Italia
attualmente non partecipa a questa trasformazione. Riteniamo
che i Democratici di Sinistra debbano essere tra i primi sostenitori
di una battaglia di civiltà che è ormai improrogabile.
-
Bisogna
rilanciare le proposte di legge che giacciono in Parlamento
affinché si giunga al riconoscimento giuridico
delle Unioni Affettive (dette anche Unioni di Fatto/Unioni
Civili/Patti di Convivenza), per offrire le stesse opportunità
a chiunque (sia esso eterosessuale, omosessuale, bisessuale
o trans/gender) per motivi affettivi, solidali, economici,
ecc., decida di intraprendere un rapporto di convivenza
con un'altra persona. Nuove forme di convivenza contribuiscono
ad arricchire il concetto di Famiglia. Coerentemente crediamo
anche nell'istituto familiare e non abbiamo nessuna intenzione
di scardinarlo né di offrire modelli alternativi
ad esso.
-
Chiediamo
un incisivo intervento del nostro Partito affinché
la Commissione Affari Costituzionali della Camera approvi
tempestivamente la proposta di legge n. 5865: "Disposizioni
per la prevenzione e la repressione della discriminazione
motivata dall'orientamento sessuale e dall'identità
di genere" di cui è relatore l'On. Paolo Palma
(PPI). Una proposta di legge che estende il concetto di
tutela, già sancito dagli articoli 2 e 3 della
nostra Costituzione, alle persone omosessuali (gay e lesbiche),
bisessuali e trans/gender, affinché non siano più
discriminate ed ostacolate nel loro diritto ad essere
visibili, integrate e felici.
-
La
legge sulla fecondazione assistita, approvata solo in
prima istanza dalla Camera, pone l'Italia fuori dall'Europa.
L'accesso alle "banche del seme" è un
diritto riconosciuto nella maggior parte dei paesi europei.
Consentire esclusivamente la fecondazione omologa (all'interno
della coppia) è un impedimento all'autorealizzazione.
Vogliamo venga approvata una legge flessibile, moderna,
europea.
Documento
proposto dal Coordinamento Omosessuali DS di Roma approvato
dalla Commissione Politica al I Congresso Nazionale dei DS
VALORIZZARE
LE DIFFERENZE, AFFERMARE NUOVI DIRITTI
1.
L'esperienza del Coordinamento Omosessuali D.S.
Il
Coordinamento Omosessuali Democratici di Sinistra, costituitosi
come Autonomia Tematica presso la Federazione Romana dei D.S.,
ha tra i suoi obiettivi l'azione politica, nel partito e nella
società, tesa all'affermazione dei Diritti Civili di
Gay, Lesbiche, Bisessuali e Trans/gender (GLBT), contro ogni
forma di discriminazione.
Il
rispetto delle differenze e delle singole individualità
è il valore fondamentale della società in cui
vogliamo vivere. L'esperienza più recente del Coordinamento
si avvale del contributo che tante compagne e compagni omosessuali,
bisessuali e trans/gender stanno offrendo. A questo si aggiunge
il sostegno e la partecipazione di numerosi eterosessuali
che considerano la nostra battaglia politica un percorso obbligato
per la libertà di tutti.
Questo
documento, frutto del confronto di tali esperienze, nasce
dall'esigenza di rendere più diffuso il dibattito sulla
questione dei diritti civili delle persone GLBT.
2.
Tra società e politica
Le
realtà associative GLBT italiane hanno intrapreso un
percorso per la visibilità e una migliore qualità
della vita. Nonostante questo, il riconoscimento dei fondamentali
Diritti Civili incontra limiti oggettivi.
Nostro
sforzo è quello di avvicinare cittadine e cittadini
allo "strumento della politica" per riuscire ad
ottenere diritti fino ad oggi negati. Abbiamo deciso perciò
di condurre la nostra azione politica all'interno dei Democratici
di Sinistra perché concordiamo con i valori espressi
e difesi da questo partito.
L'impegno
politico delle persone GLBT rappresenta una risorsa preziosa
per la realizzazione di una società nuova e più
giusta.
3.
Una battaglia per la Nuova Sinistra
I
Democratici di Sinistra, attraverso la presente fase congressuale,
si propongono lambizioso obiettivo di determinare le
linee-guida della Nuova Sinistra, ponendo alcuni punti fermi
ideali e programmatici lungo i quali sviluppare la propria
azione politica.
In
questo ambito laffermazione della parità di diritti
per le persone GLBT rappresenta un banco di prova di importanza
fondamentale.
Mentre,
infatti, nella società i rapporti interpersonali vanno
sempre più modificandosi, e si diffonde in modo crescente
lesigenza di ottenere riconoscimento e rispetto, il
mondo politico ed istituzionale sembra incapace di interpretare
adeguatamente queste istanze, dimostrandosi così talvolta
più arretrato della società che è chiamato
a rappresentare.
A
fronte di ciò, al contrario, la destra, autonominatasi
portavoce di una visione conservatrice e strumentalmente "filoecclesiastica"
della famiglia e della società, sta portando avanti
una battaglia arrogante, a tratti volgare, contro ogni pur
timido tentativo di progresso in questi campi.
Un
moderno partito della Sinistra non deve abdicare al compito,
arduo ma fondamentale, di disegnare una società più
aperta, più pluralista e più rispettosa delle
libertà e dei diritti individuali, ed in particolare
del diritto delle persone omosessuali a vivere in modo pieno
e sereno la propria specificità. Ciò senza temere
un confronto franco e costruttivo con diverse concezioni,
ed in particolare con quella cattolica.
Limpegno
per laffermazione dei diritti delle persone GLBT deve
divenire parte di quello, più ampio e complesso, per
la riaffermazione del valore del pensiero laico.
4.
Comprendere per superare il pregiudizio
In
Italia si registra un pregiudizio nei confronti delle persone
GLBT di natura prevalentemente culturale. La mancata laicizzazione
della società e l'assenza di una legislazione che contribuisca
alla visibilità e che assicuri pienezza di diritti
alle persone GLBT sono all'origine del pregiudizio e dei luoghi
comuni. L'intolleranza, ora più che mai, genera episodi
di violenza e di discriminazione.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità, il 1° gennaio del 1993,
ha definito l'omosessualità come una "variante
naturale del comportamento umano".
E'
necessario ripartire da questa definizione per realizzare
un progetto politico che garantisca Pari Opportunità
a tutti, a prescindere dall'orientamento sessuale, dall'identità
di genere e dal comportamento sessuale. Ruolo centrale assume
la sfera dell'affettività e la necessità della
piena realizzazione di tutti gli individui.
L'elaborazione
di un progetto politico che abbia come fine l'emancipazione
delle persone GLBT non può non tenere conto delle difficoltà
oggettive di natura sociale e culturale che si registrano:
incapacità delle famiglie a confrontarsi con la realtà
omosessuale (gay-lesbica-bisessuale e trans/gender) e con
la sessualità più in generale; assenza di opportuni
programmi informativi ed educativi all'interno delle scuole;
distanza delle Istituzioni dai quotidiani problemi che la
questione GLBT ingenera.
5.
Gli omosessuali nella Unione Europea
La
Risoluzione del Parlamento europeo A3-0028/08-02-94 e la successiva
del 17 settembre 1998, indicano dettagliatamente la strada
da percorrere per la completa equiparazione di trattamento
di tutte le cittadine e di tutti i cittadini europei indipendentemente
dal loro orientamento sessuale.
Gay,
lesbiche, bisessuali e trans/gender sono ancora esposti, spesso
fin dalla prima giovinezza, a derisioni, intimidazioni, discriminazioni
e persino violenze.
E
quindi giunto il momento che tutti gli Stati della Unione
Europea adeguino le vigenti norme civili, penali e amministrative,
affinché possano essere eliminate le discriminazioni
dovute agli orientamenti sessuali. La UE ha il dovere di rendere
nulle le norme discriminatorie soprattutto in quei settori
dove vige il diritto comunitario, poiché ciò
è una violazione dei principi fondamentali dei Trattati
comunitari e dellAtto Unico, in particolare per quanto
riguarda la libera circolazione delle persone ai sensi dellart.3.
Le
due Risoluzioni, inoltre, invitano le istituzioni dell'Unione
a creare un organismo europeo che possa garantire lattuazione
della parità di trattamento senza distinzione di nazionalità,
convinzioni religiose, colore della pelle, sesso, orientamento
sessuale o altre caratteristiche.
Si
sollecitano gli Stati ad abolire tutte le disposizioni di
legge che criminalizzano e discriminano i rapporti sessuali
tra persone dello stesso sesso; si chiede di intraprendere
campagne, in cooperazione con le organizzazioni GLBT, contro
gli atti di violenza di cui sono vittime in misura crescente
gay, lesbiche, bisessuali e trans/gender e di assicurarsi
che i responsabili vengano sottoposti a procedimento giudiziario.
Tali
campagne debbono essere volte contro tutte le forme di discriminazione
sociale.
6.
Riconoscere le Unioni civili: obiettivo del Welfare del futuro.
La
soluzione francese
Una
nuova politica sociale dovrebbe mettere al centro la questione
"famiglie" includendo in tale concetto le "coppie
di fatto" (circa un milione) ancora prive, nel nostro
paese, di riconoscimento giuridico e legislativo.
Guardiamo
con favore alle proposte di legge sulle Unioni Civili e sulle
Unioni Affettive già depositate in Parlamento, ma riteniamo
la politica del partito poco incisiva a tal riguardo. E
necessario che tali proposte vengano discusse nelle aule parlamentari.
La
nostra richiesta di equiparazione delle Unioni di diritto
(fondate sul matrimonio) alle Unioni di fatto (basate su un
progetto di vita in comune), non cerca di mettere in discussione
l'attuale legislazione della famiglia tradizionale ma vuole
attribuire un "abito giuridico" ad una realtà
radicata nella vita sociale del nostro Paese.
Ci
battiamo per offrire le stesse opportunità e gli stessi
diritti a donne e uomini , a giovani e anziani, a chiunque
di loro per motivi affettivi, sessuali, parentali, economici,
ecc. decida di realizzare in una convivenza legittimata un
percorso di vita comune.
La
nuova legislazione dovrà tenere conto dei rapporti
patrimoniali allinterno della coppia e garantire tutti
i benefici derivanti dalla convivenza: pensione, risarcimento
del danno, assicurazione, eredità, cittadinanza ecc.
L'Assemblea
Nazionale francese, prendendo atto dell'evoluzione della società,
ha recentemente varato un provvedimento (Pacte Civil de Solidaritè
- PACS) che riconosce e legalizza le "coppie di fatto"
(eterosessuali ed omosessuali). Partendo dall'esempio francese
lavoreremo per la discussione e l'approvazione di provvedimenti
analoghi.
Se
le proposte presentate in Parlamento diventeranno leggi dello
Stato, soprattutto le nuove generazioni potranno pianificare
il proprio futuro in modo più sereno e appagante.
7.
Una legge contro le discriminazioni:
le proposte Palma e Balbo
Nella
nostra legislazione manca una disciplina positiva che, in
conformità con i principi di uguaglianza, di rispetto
e di valorizzazione della persona sanciti dagli art.2 e 3
della Costituzione, prevenga e reprima le discriminazioni
motivate dallorientamento sessuale e dallidentità
di genere.
La
Commissione Affari Costituzionali se ne sta occupando con
la discussione della proposta di legge n.5865 ("Disposizioni
per la prevenzione e la repressione della discriminazione
motivata dall'orientamento sessuale e dall'identità
di genere").
Si
sta seguendo un duplice percorso: da una parte la modifica
di leggi già esistenti e l'estensione del loro raggio
d'azione; dall'altra l'introduzione di nuove norme che agiscano
in ambiti di particolare importanza come l'educazione sessuale,
il diritto alla privacy, le norme in materia di assicurazioni
e le pari opportunità in materia di lavoro (licenziamento
ingiustificato). Ci appelliamo ad un incisivo intervento del
nostro partito affinché la Commissione Affari Costituzionali
della Camera approvi tempestivamente questa proposta di legge.
Il
disegno di legge presentato dal Ministro per le Pari Opportunità
Laura Balbo ("Misure contro le discriminazioni e per
la promozione di pari opportunità") costituisce
un utile contributo alla discussione in atto. Apprezziamo
il tentativo di estendere a più soggetti possibili
il concetto di tutela, ma consideriamo un limite l'esclusione
da tale diritto delle persone Trans/gender. Riteniamo utile
un confronto con tutte le realtà GLBT e con il Ministero
per le Pari Opportunità per migliorare il testo in
oggetto.
8.
Cittadine e cittadini Transessuali
Un/una
transessuale è una persona il cui sesso psicologico,
cioè l'immagine che si ha di se stessi, non corrisponde
al sesso anatomico (organi genitali). In Italia secondo dati
attendibili si calcola che ci siano circa 15.000 persone transessuali.
Nel 1982 è stata approvata la legge 164 che permette
la "riattribuzione del sesso". Da allora è
nato e cresciuto un movimento che lotta per i diritti civili
delle persone transessuali con il quale i Democratici di Sinistra
devono aprire un dialogo e confrontarsi.
Il
12 settembre del 1989 il Parlamento Europeo ha approvato una
Risoluzione con la quale invita gli Stati ad "emanare
disposizioni che regolino il diritto dei/delle transessuali
al cambiamento di sesso (
)". Invita, inoltre, "il
Consiglio e gli Stati membri a riconoscere, nel quadro dell'armonizzazione
del diritto d'asilo, le persecuzioni a causa della transessualità
come motivo per la concessione dello stesso". Fondamentale
importanza assumono, in questo contesto, le misure previste
da questa Risoluzione per facilitare il collocamento al lavoro
dei/delle transessuali.
Una
Sinistra moderna e democratica deve fare proprie le tesi in
essa riportate.
9.
Educazione sessuale nelle scuole
Lannosa
questione delleducazione sessuale nei programmi scolastici
si ripropone periodicamente allattenzione dellopinione
pubblica.
L'iniziativa
di pochi docenti "illuminati" generalmente si limita
ad una superficiale descrizione, anatomica e fisiologica,
degli organi genitali maschili e femminili e delle loro funzioni.
Lintroduzione
nei programmi scolastici delleducazione sessuale, che
partendo dalla consapevolezza del proprio corpo fornisca gli
strumenti per la migliore conoscenza del proprio sesso genetico,
dellaffettività connessa alla sessualità,
della prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, della
contraccezione ecc., è un obiettivo da raggiungere
e per il quale anche gli stessi studenti da tempo si battono.
In
questo nuovo contesto leducazione sessuale dovrà
essere la più laica e corretta possibile e quindi informare,
scevra da ogni sorta di tabù, dellesistenza dei
vari orientamenti sessuali.
Gli
adolescenti che incominciano a constatare il proprio orientamento
omosessuale, bisessuale o trans/gender, saranno aiutati a
vivere più consapevolmente, serenamente e senza drammi
la loro condizione.
10.
Riproduzione assistita
La
Camera dei Deputati ha approvato una proposta di legge riguardante
la fecondazione assistita che pone l'Italia fuori dall'Europa.
La possibilità di accedere alle "banche del seme"
per le coppie sterili, infatti, è un diritto riconosciuto
nella maggior parte dei paesi europei. In Italia, invece,
potrebbe essere approvata una legge che prevede l'accesso
alle tecniche di riproduzione assistita solo alle coppie sposate
o alle coppie di fatto eterosessuali. Si potrebbe così
correre il rischio di favorire il turismo a fini riproduttivi
del quale potrebbero usufruire solo le coppie più abbienti.
Escludere e criminalizzare la fecondazione di tipo eterologo
(con donatori di gameti esterni alla coppia) significa non
tenere conto della necessità di autorealizzazione degli
esseri umani. Auspichiamo che venga approvata una legge flessibile
e moderna.
11.
Donazione di sangue ed organi. Diritto alla salute
Un
decreto legge emanato dal Ministro della Sanità il
15 gennaio 1991, considerando gli omosessuali come categoria
a rischio, vieta loro di donare sangue ed organi. Si introduceva
tra i criteri di esclusione dalla donazione, accanto alla
assunzione di droghe e alle malattie veneree del potenziale
donatore, la pratica di rapporti omosessuali. Da allora la
situazione è molto cambiata. Chiediamo che tale provvedimento
venga cancellato.
E'
inaccettabile parlare di "categorie a rischio" piuttosto
che di "comportamenti a rischio" quando si affronta
il problema Aids.
Vogliamo
siano rilanciati quei progetti che assicurino salute e benessere
attraverso listituzione di una rete di consultori autogestiti
dalla comunità GLBT.
Molto
di più, inoltre, bisogna fare per le attività
di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale allineandosi
agli standard dei paesi europei.
12.
Il Giubileo: un evento religioso in uno Stato laico; occasione
di incontro di culture diverse
Consideriamo
con grande rispetto l'evento giubilare, che ci apprestiamo
a vivere, come appuntamento fondamentale del mondo cattolico,
che tanta parte ha nella storia, nella cultura e nello sviluppo
della società italiana.
Osserviamo,
tuttavia, con preoccupazione alcuni segnali provenienti da
varie direzioni volti a limitare, sia pure a tempo determinato,
la libertà di opinione e di manifestazione delle proprie
idee nel periodo dell'anno giubilare.
Nel
2000 Roma ospiterà dall' 1 all'8 luglio il primo World
Pride, raduno mondiale per l'affermazione delle identità
gay/lesbica/bisessuale e trans/gender. Evento storico per
affermare la cultura dell'estensione dei diritti civili contro
quella dell'esclusione dagli stessi.
Il
Coordinamento Omosessuali DS di Roma sta collaborando alla
realizzazione dell'evento e parteciperà in maniera
attiva alle manifestazioni previste.
Riteniamo,
infatti, fondamentale la riaffermazione della laicità
e il pluralismo dello Stato anche in occasione del Giubileo
del 2000, nella convinzione che questo sia il modo migliore
per manifestare il massimo rispetto nei confronti di ogni
cultura e tradizione, compresa quella cattolica.
13.
Conclusioni
Crediamo
nel principio della massima libertà per tutti gli individui
al di là delle specifiche identità sessuali.
Prima di tutto siamo persone che vogliono dare il loro indispensabile
contributo al miglioramento della qualità della vita
per tutti i cittadini, certi che la felicità non sia
un concetto astratto e irraggiungibile, ma politicamente perseguibile.
Accoglieremo
volentieri ulteriori contributi a questo documento, fiduciosi
provengano da una volontà costruttiva.
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