Comitato antidiscriminazione GLBT
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Estratto dal Trattato di Amsterdam
 

Nuovi diritti per i cittadini

Il Trattato di Maastricht ha attribuito a chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro alcuni diritti tipicamente europei, come ad esempio: il diritto di votare e di candidarsi alle elezioni municipali ed europee nello Stato in cui risiede, pur non essendone cittadino; il diritto di ottenere la protezione delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro nei paesi terzi in cui il proprio paese non sia rappresentato; il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo e di rivolgersi al Mediatore europeo (Ombudsman).

Il Trattato di Amsterdam arricchisce e rafforza i diritti individuali con una serie di nuove disposizioni:

  • Diritti fondamentali

  • "L'Unione è fondata sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e sullo stato di diritto". Ogni persona, ormai, può adire la Corte di Giustizia riguardo atti delle istituzioni che considera contrari ai diritti fondamentali. Se il Consiglio europeo constata l'esistenza "di una violazione grave e persistente" di questi principi da parte di uno Stato membro, lo Stato in questione può vedersi sospendere alcuni dei suoi diritti, compreso il diritto di voto. L'Unione europea può altresì prendere le misure necessarie per combattere "qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza, origine etnica, religione, opinioni politiche, handicap, età o preferenza sessuale".
  • Diritti dei consumatori

  • "Al fine di promuovere gli interessi dei consumatori e garantire loro un livello elevato di protezione, la Comunità contribuisce alla tutela della salute, della sicurezza e degli interessi economici dei consumatori". "Nel definire e nell'attuare tutte le politiche e le attività della Comunità è garantito un livello elevato di protezione della salute umana".
  • Diritto all'informazione

  • "Tutti i cittadini dell'Unione e tutte le persone fisiche o giuridiche che risiedono o che hanno la sede in uno Stato membro hanno il diritto di consultare i documenti emananti dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione", nell'osservanza dei principi e delle condizioni che disciplinano tale diritto. Il Consiglio dell'Unione, quando agisce in veste di legislatore, rende pubblici i risultati delle votazioni e le relative motivazioni