BASTA
CON LA DISCRIMINAZIONE NEI
CONFRONTI DI GAY, LESBICHE, BISESSUALI E TRANSESSUALI
APPELLO
AL PARLAMENTO ITALIANO
Nella
legislazione italiana manca una disciplina positiva
che, in conformità con i principi di uguaglianza,
rispetto e valorizzazione della persona sanciti
dagli articoli 2 e 3 della Costituzione, prevenga
e reprima le discriminazioni nei confronti di gay,
lesbiche, bisessuali e transessuali, anche in ottemperanza
alle risoluzioni del Parlamento Europeo e del Trattato
di Amsterdam.
L'approvazione
di una legge in materia è premessa essenziale
affinché a tutti i cittadini sia riconosciuto
il pieno godimento dei diritti civili e siano poste
le condizioni per il loro effettivo esercizio.
Chiediamo
che il Parlamento italiano approvi tempestivamente
il progetto di legge unificato (C. 2551 Vendola
e C. 5865 Soda-Soro), da tempo giacente in Commissione
Affari costituzionali della Camera, riguardante
le disposizioni per la prevenzione e la repressione
delle discriminazioni motivate dallorientamento
sessuale, così come emendato dal
relatore Palma. Per Orientamento sessuale,
ai fini di questa proposta legislativa, dovrà
intendersi il complesso delle concezioni,
delle sensibilità, delle preferenze sessuali
e dei relativi comportamenti di persone eterosessuali,
omosessuali, bisessuali, transessuali o per le quali,
comunque, non vi sia corrispondenza tra identità
di genere e sesso anagrafico.
Il
testo integra, in riferimento all'orientamento
sessuale, le precedenti leggi che tutelano
la libertà e la dignità dei lavoratori
(300/1970), sanciscono la parità di trattamento
tra uomini e donne in materia di lavoro (903/1977),
promuovono azioni positive per la realizzazione
della parità del lavoro (emendamento alla
125/1991) e vietano ogni forma di discriminazione
razziale (emendamento alla 205/1993).
E'
inoltre maggiormente tutelato il diritto alla riservatezza;
sono nulle le clausole di contratti di assicurazione
sanitaria e sulla vita che facciano dipendere, anche
indirettamente, dall'orientamento sessuale
dell'assicurato un aumento dei premi o una limitazione
delle prestazioni. Infine, nelle scuole di ogni
ordine e grado, nell'ambito dei corsi di formazione
o di educazione sessuale, è vietata ogni
manifestazione di intolleranza, dileggio, disprezzo,
discriminazione o colpevolizzazione riguardo l'orientamento
sessuale delle persone.
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